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LA PANDEMIA METTE A RISCHIO 63 MILIONI DI EURO DI INCASSI DELL’IMPOSTA DI SOGGIORNO NELLE SPIAGGE ITALIANE

LA PANDEMIA METTE A RISCHIO 63 MILIONI DI EURO DI INCASSI DELL’IMPOSTA DI SOGGIORNO NELLE SPIAGGE ITALIANE

Data Pubblicazione13 Ago 2020

Comunicato stampa 13 agosto 2020

Nel 2020 crolleranno gli introiti dell’imposta di soggiorno. Dal Governo è arrivato un primo ristoro ai Comuni, ma non sarà sufficiente a coprire l’ammanco di bilancio dovuto al calo delle presenze turistiche. Altre risorse previste con il “Decreto Agosto”

La forte contrazione del movimento turistico ha un impatto diretto anche sulle casse degli enti locali: l’effetto più immediato riguarda l’imposta di soggiorno.

La Fondazione Think Tank Nord Est ha analizzato i bilanci di previsione delle principali spiagge italiane per valutare la portata di questo mancato introito: a inizio 2020, in una situazione pre-covid, si stimava un incasso complessivo di oltre 63 milioni di euro per i Comuni del G20s (la rete che riunisce le destinazioni balneari più visitate d’Italia, con almeno un milione di pernottamenti all’anno).

Secondo le previsioni di inizio 2020, Rimini avrebbe incassato circa 9,5 milioni di euro, Sorrento 6 milioni, Jesolo più di 5 milioni, Riccione 4,3 milioni, San Michele al Tagliamento-Bibione 4 milioni, Cavallino-Treporti 3,8 milioni, Cervia e Taormina 3,2 milioni. Tra 2 e 2,5 milioni di euro sarebbero andati a Caorle, Ischia, Cesenatico, Forio, Arzachena e Lignano Sabbiadoro, mentre Vieste e Cattolica avrebbero ottenuto tra 1,7 e 1,6 milioni.

Recentemente, il Governo è venuto incontro ai Comuni turistici destinando 100 milioni di euro quale ristoro parziale delle minori entrate derivanti dall’imposta di soggiorno. Il riparto del fondo è stato effettuato in proporzione al gettito di ciascun ente e per il momento sono stati distribuiti 90 milioni di euro. Oltre 10 i milioni di euro ottenuti dalle più rinomate località balneari del Paese: 1,6 milioni di euro sono andati a Rimini, oltre un milione a Sorrento, circa 850 mila euro a Jesolo, quasi 700 mila a Riccione, più di 650 mila a San Michele al Tagliamento-Bibione. Circa mezzo milione di euro per Cavallino-Treporti, Cervia e Taormina.

Tuttavia, il ristoro ottenuto copre complessivamente solo il 16% del gettito previsto prima del coronavirus. Di conseguenza, le principali spiagge italiane dovrebbero recuperare circa 53 milioni di euro: una cifra impossibile da raggiungere con gli scarsi flussi turistici del 2020. Ed infatti, il “Decreto Agosto” aumenta le risorse a favore dei Comuni per coprire le minori entrate dell’imposta di soggiorno, stanziando ulteriori 300 milioni di euro.

“Quest’anno sarà difficile incassare anche solo la metà di quanto preventivato dai Comuni a inizio 2020 – spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – ma le amministrazioni locali non devono rinunciare ad investire nel settore turistico. Al contrario, se non vogliono compromettere anche le prossime stagioni, è necessario che le poche risorse a disposizione vadano destinate a progetti in grado realmente di aumentare la competitività delle destinazioni turistiche. In questa situazione di difficoltà per il turismo – conclude Ferrarelli – pubblico e privato devono lavorare insieme su progettualità di area vasta per mettere a sistema e valorizzare tutte le eccellenze del territorio.”

 

Stima (ante covid-19) del gettito 2020 dell’imposta di soggiorno nelle spiagge del G20s e quota di ristoro da fondi statali, per Comune.

 

 

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