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In Friuli Venezia Giulia quasi azzerati gli investimenti dei Comuni per il turismo

In Friuli Venezia Giulia quasi azzerati gli investimenti dei Comuni per il turismo

Data Pubblicazione13 Lug 2017

Stanziamenti calati del 32% tra il 2010 e il 2015. Mediamente nelle province della Regione, tra spese correnti ed investimenti, si dedica a questo strategico settore solo lo 0,4% delle risorse. A Gorizia la quota di spesa più elevata in bilancio (1.805.787 euro), pari allo 0,9%. Udine (3.879.454 euro) investe lo 0,6%. La provincia di Pordenone (1.324.222 euro) dedica al turismo lo 0,3%. Trieste (851.105 euro) è in coda con lo 0,2%

 

“Il turismo è una risorsa fondamentale che può dare ulteriore spunto alla timida ripresa economica in atto. E’ forse l’unica “industria” regionale con importanti margini di crescita, ma anziché essere incentivata, finora è stata limitata, visto che mediamente i comuni del Friuli Venezia Giulia tra spese correnti ed investimenti, dedicano solo lo 0,4% al settore turistico e con un calo degli stanziamenti del 32% tra 2010 e 2015”. A puntare l’attenzione sugli investimenti da prefisso telefonico su un importante settori dell’economia regionale è il presidente della Fondazione Think Tank Nord Est Antonio Ferrarelli, che dati alla mano lancia l’allarme; “se si continua così il rischio è che il Friuli Venezia Giulia, dai litorali alle montagne, perda molti visitatori nei prossimi anni”.

Per precisazione diciamo che non spetta solo ai Comuni investire in questo settore, e spesso non tutte le spese per il turismo vengono rubricate sotto questa voce (basti pensare agli interventi relativi alla viabilità o alla cultura, che ovviamente vanno anche a beneficio dei turisti), ma quanto emerge dallo studio della Fondazione Think Tank Nord Est è abbastanza sorprendente.

Sulla base degli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Interno, infatti, in media i Comuni del Friuli Venezia Giulia, tra spesa corrente ed investimenti, dedicano al turismo circa 7,9 milioni di euro, che fatti due conti sono pari solamente allo 0,4% del totale della spesa e degli investimenti messi in campo dalle amministrazioni. Ma è ancora più preoccupante il fatto che, nel quinquennio 2010-2015, l’ammontare globale degli investimenti nel settore turismo è mediamente sceso di quasi un terzo (-32%).

A livello provinciale, è Gorizia a registrare la quota di spesa più elevata in bilancio (1.805.787 euro), pari allo 0,9%, ma con una flessione di quasi il 26% tra 2010 e 2015. A Udine (3.879.454 euro) la percentuale di spesa per il turismo è dello 0,6%, ma con una diminuzione ancora più marcata (-42%). La provincia di Pordenone (1.324.222 euro) dedica al turismo lo 0,3%, con una tendenza in calo del 14,5%. Infine a Trieste (851.105 euro), la quota di spesa destinata al turismo è solamente dello 0,2% del bilancio, con un trend nel quinquennio praticamente stabile (-1%).

I dati elaborati dalla Fondazione, evidenziano anche che la spesa in Friuli Venezia Giulia in valore assoluto è di 7.860.567 euro e che il territorio che spende di più per la funzione turistica è quello delle spiagge (2.036.459 euro), con una quota del 2,2% ma con una diminuzione tra 2010 e 2015 del -23%. A seguire c’è la montagna (2.071.727 euro), che dedica al turismo l’1% della spesa, con un trend in forte calo (-60% in 5 anni). Ci sono poi le città (1.974.628 euro), con lo 0,3% ed una tendenza pressochè stabile (-1%). Il resto del territorio (1.777.753) destina al turismo solo lo 0,2%, con un trend invariato (+0,4%).

“Anche se è opportuno ricordare che i Comuni sono stati fortemente penalizzati, negli ultimi anni, dal taglio dei trasferimenti statali – conclude Ferrarelli – le Amministrazioni Comunali devono rendersi conto che oggi la ripresa di molti territori svantaggiati e non, passa attraverso lo sviluppo del settore turistico. In particolare quei Comuni che godono di maggiori afflussi turistici dovrebbero investire su questo patrimonio, destinando maggiori risorse e facendo investimenti coraggiosi il cui risultato inevitabile è lavoro e ricchezza per tutta l’economia del territorio”.