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PREVISTO UN GETTITO DI OLTRE 7 MILIONI DI EURO PER L’IMPOSTA DI SOGGIORNO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

PREVISTO UN GETTITO DI OLTRE 7 MILIONI DI EURO PER L’IMPOSTA DI SOGGIORNO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Data Pubblicazione29 Lug 2025

Comunicato stampa 22 luglio 2025

Aumenta il numero dei Comuni dove si paga l’imposta. Le risorse possono risultare strategiche per l’attrattività e lo sviluppo turistico del Friuli Venezia Giulia.

Continuano ad aumentare gli incassi dell’imposta di soggiorno nei Municipi del Friuli Venezia Giulia. Secondo l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, condotto sui bilanci di previsione dei Comuni, nel 2025 il gettito si attesterà sui 7,3 milioni di euro. Tuttavia, spiega la Fondazione, in fase di rendiconto è lecito attendersi un importo superiore, perché i Comuni riportano spesso valori prudenziali nei documenti di programmazione.

La crescita degli incassi è determinata dal maggior numero di presenze turistiche, ma anche dall’aumento dei Municipi nei quali si paga l’imposta. Infatti, dal 2025, sono 16 i Comuni del Friuli Venezia Giulia ad averla introdotta: due in più rispetto allo scorso anno, con il nuovo ingresso di Udine e il ritorno di Duino Aurisina (dove era stata sospesa nel 2020).

La quota maggiore di risorse andrà nelle casse del capoluogo Trieste, con una previsione di gettito nel 2025 pari a 2,7 milioni di euro. A seguire, la località balneare di Lignano Sabbiadoro prevede introiti per 2 milioni di euro, mentre la stima di incassi per Grado è di 1 milione. L’imposta di soggiorno a Udine è entrata in vigore il 1° febbraio 2025 e si attendono proventi per 650.000 euro. Tarvisio prevede di incamerare 280.000 euro, Aquileia 132.000, Muggia e Duino Aurisina 100.000, Cividale del Friuli 75.000, Forni di Sopra 60.000, Palmanova 55.000, Arta Terme 40.000, Forni Avoltri 33.000, Sutrio 30.000, Ravascletto 24.000 e Sauris 23.000.

Per quanto riguarda i dati a consuntivo, nel 2024 si era registrato il livello di incassi più elevato in assoluto, con quasi 6,5 milioni di euro in totale, in crescita dell’8,2% rispetto al 2023, quando si raggiunsero i 6 milioni di euro.

Nel 2024 il gettito maggiore è stato rilevato a Trieste con 2.355.714 euro, in aumento del 9,7% rispetto all’anno precedente. Lignano Sabbiadoro ha riportato incassi per 2.138.777 euro, un valore in linea con il 2023. Grado, invece, ha ottenuto introiti per 1.120.000 euro, +4,6% rispetto al 2023. Aquileia ha incassato 133.050 euro, in leggero calo sul 2023 (-7,3%). I proventi a Tarvisio (287.652 euro), Muggia (106.977), Cividale del Friuli (81.352) e Palmanova (47.721) sono di gran lunga superiori a quelli dell’anno precedente, poiché l’introduzione dell’imposta era avvenuta a 2023 inoltrato (maggio nel caso di Tarvisio, luglio per Muggia, ottobre per Cividale del Friuli, agosto per Palmanova). Infine, nel 2024, l’imposta di soggiorno ha portato 54.655 euro a Forni di Sopra (-13,1% sul 2023), 52.898 ad Arta Terme (+4,1%), 35.038 a Sutrio (+8,8%), 28.479 a Forni Avoltri (-11,6%), 25.814 a Sauris (+12,2%) e 22.007 a Ravascletto (-16,8%).

“La crescita dell’attrattività del Friuli Venezia Giulia passa anche attraverso lo sviluppo turistico – dichiara Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e per questo risultano utili le risorse dedicate, come quelle riscosse dai gestori delle strutture ricettive attraverso l’imposta di soggiorno. Ogni località deve valutare attentamente, insieme agli operatori turistici, come utilizzare questi introiti, al fine di valorizzare effettivamente l’ecosistema turistico locale sulla base di una visione condivisa. In ogni caso, è fondamentale garantire servizi di qualità – conclude Simeoni – quale condizione imprescindibile per l’attrattività turistica, nonché a beneficio delle comunità e delle imprese.”




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