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Imposta di soggiorno 2015 nei Comuni balneari veneti: nessun aumento per i turisti

Imposta di soggiorno 2015 nei Comuni balneari veneti: nessun aumento per i turisti

Data Pubblicazione06 Giu 2015

Confermati gli importi dell’anno scorso sul litorale veneto: tariffe più alte negli alberghi e quasi ovunque esenzioni per gli under 12. Think Tank Nord Est chiede maggiore trasparenza sulla destinazione dei proventi e più informazioni per turisti ed imprese.

 

Scongiurati aumenti per l’estate 2015. I timori dei vacanzieri sono stati fugati: non si registrano aumenti nella tassa di soggiorno imposta dai comuni balneari veneti per il 2015. I comuni hanno infatti sostanzialmente confermato le tariffe 2014.

Ogni comune ha le proprie regole. L’autonomia concessa ai comuni sul fronte dell’imposta di soggiorno comporta anche per il 2015 una grande varietà di importi, esenzioni, periodi di applicazione e numero massimo di notti soggette a tassazione. Solo a Caorle si paga tutto l’anno, mentre negli altri comuni è limitata al periodo estivo.

Importi più alti a Jesolo per alberghi e campeggi, a Chioggia per gli appartamenti. Think Tank Nord Est ha stimato il costo dell’imposta per i turisti, ipotizzando una vacanza di una settimana sul litorale veneto. Una coppia che decide di pernottare in albergo spenderà un po’ di più a Jesolo (14 euro in tutto). Una famiglia con un bebè che opta per l’appartamento pagherà il valore massimo a Chioggia (9,80 euro). Una famiglia con due figli di 10 e 13 anni che sceglie un soggiorno in campeggio dovrà sborsare l’importo maggiore a Jesolo (12,60 euro).

La tassa più bassa a Rosolina, ad Eraclea non si paga in settembre. In generale, per soggiorni di una settimana, la località più economica risulta Rosolina. Ad Eraclea, invece, l’imposta si paga solamente dal 1° giugno al 31 agosto, favorendo quindi i soggiorni a settembre.

A Jesolo conviene stare più di una settimana, a Bibione almeno 10 giorni. Alcuni comuni hanno imposto un numero massimo di notti per l’applicazione dell’imposta: a Jesolo si paga solo per le prime 7, a Bibione per le prime 10, rendendo quindi vantaggiosi i soggiorni più lunghi.

Esenzioni per bambini e anziani. Gli under 12 non pagano quasi ovunque, ma a Bibione l’esenzione è limitata ai bambini fino a 2 anni, mentre a Chioggia fino al compimento del 5° anno d’età. Ad Eraclea e Chioggia, inoltre, vengono esonerati dal pagamento dell’imposta rispettivamente gli over 70 e gli ultra 75enni.

“L’imposizione di ogni nuova tassa non è mai una buona notizia – afferma il Presidente della Fondazione Think Tank Nord Est Antonio Ferrarelli – soprattutto se va a colpire un settore strategico per lo sviluppo e la ripresa di tutto il Paese come è quello turistico. Tuttavia – continua Ferrarelli – la tassa di soggiorno si applica anche nelle località concorrenti del litorale veneto, come ad esempio la Riviera Romagnola e la Croazia, non penalizzando troppo, quindi, la competitività delle coste venete. La cosa fondamentale – conclude Ferrarelli – è far sì che le amministrazioni comunali destinino realmente le risorse ottenute dalla tassa di soggiorno alla valorizzazione del comparto turistico ed informino turisti ed imprese in merito agli investimenti realizzati.”