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I referendum di fusione dei Comuni in Italia: come sta andando?

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I referendum di fusione dei Comuni in Italia: come sta andando?

Enti Locali e Territorio
Data Pubblicazione05 Ago 2019
In Italia si sono tenuti più di 250 referendum di fusione dei Comuni

Fino ad oggi in Italia si sono tenuti 254 referendum per la fusione dei Comuni. Si tratta di un dato in forte crescita negli ultimi anni: le consultazioni sono state solamente 26 fino al 2012, per crescere dal 2013 in poi raggiungendo il valore massimo di 49 nel 2018. Nel 2019 si registra un fortissimo calo, con un solo referendum tenutosi nei primi sei mesi dell’anno.

A livello regionale è la Lombardia ad evidenziare il numero più elevato di consultazioni (56), seguita Trentino Alto Adige (45) e Toscana (33). 28 i referendum organizzati in Veneto, mentre sono stati 17 in Friuli Venezia Giulia.

Le consultazioni referendarie hanno coinvolto finora più di 600 Comuni nel nostro Paese (quasi l’8% del totale), chiamando alle urne circa 2,2 milioni di cittadini (poco meno del 4% della popolazione italiana).

Nel Nordest i referendum hanno coinvolto 121 Comuni del Trentino Alto Adige, 68 del Veneto e 34 del Friuli Venezia Giulia. Complessivamente, sono state chiamate a votare circa 243 mila persone in Veneto, 151 mila in Friuli Venezia Giulia e 123 mila in Trentino Alto Adige.

 

Oltre la metà dei referendum di fusione dei Comuni è stata approvata

Nel complesso, 141 referendum di fusione dei Comuni su 254 sono stati approvati, pari al 55,5%.

Tra le regioni con più consultazioni spicca la percentuale di successi del Piemonte (22 su 25, 88% di approvazione) e del Trentino Alto Adige (29 su 45, 64% di successi). In Veneto hanno avuto esito positivo la metà dei referendum (14 su 28), mentre è negativa la performance del Friuli Venezia Giulia dove solo 5 consultazioni su 17 sono state approvate dalla popolazione.

I referendum di fusione hanno coinvolto soprattutto i piccoli Comuni: quasi il 90% dei Municipi andato al voto ha meno di 5 mila abitanti. Poco meno della metà delle aggregazioni costituite è compresa tra i 1.000 e i 5.000 abitanti, mentre solo il 15% è complessivamente superiore ai 10 mila abitanti.

A livello territoriale, l’interesse per la fusione dei Comuni si è manifestata soprattutto nelle aree periferiche del Paese: le amministrazioni coinvolte si trovano infatti lungo l’arco alpino e l’appennino settentrionale, ma anche in alcune isole minori (Ischia ed Elba). I referendum di fusione non hanno praticamente interessato il centro-sud.

 

Il report in pdf: I referendum di fusione dei Comuni in Italia

di Riccardo Dalla Torre, Fondazione Think Tank Nord Est