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Oltre le stagionalità, verso un “turismo tutto l’anno”: la sfida del Veneto per il 2022

Oltre le stagionalità, verso un “turismo tutto l’anno”: la sfida del Veneto per il 2022

2022

07

GEN

“Intervento pubblicato sui quotidiani veneti del Gruppo Gedi: Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Mattino di Padova, Corriere delle Alpi”

Anche negli anni segnati dalla pandemia di covid-19, il Veneto si è confermato la prima regione turistica d’Italia. L’emergenza sanitaria, con cui potremmo convivere ancora a lungo, ha però fatto emergere alcune criticità.

Il primo elemento da considerare riguarda la tenuta della domanda. L’estate 2021, superate le difficoltà iniziali dovute alle limitazioni ancora presenti, ha in seguito evidenziato ottimi risultati. In questi due anni è però cambiata la composizione della clientela, con il ritorno degli italiani in territori che da tempo non frequentavano. Al tempo stesso, è emersa la ricerca di destinazioni nuove, con i flussi turistici diffusi ormai su tutto il territorio: spesso bastano alcune recensioni positive sui social network per far scoprire borghi sconosciuti o itinerari poco frequentati. Soprattutto per le località minori e le aree più fragili dal punto di vista ambientale, il rischio è di farsi travolgere dall’improvvisa notorietà: va quindi definito il proprio percorso di valorizzazione, in grado di salvaguardare la sostenibilità sviluppando una filiera attorno ai servizi per i turisti. La gestione equilibrata dei flussi lungo tutto l’arco dell’anno, evitando picchi eccessivi in alcuni periodi, è senza dubbio una delle politiche da perseguire.

Un secondo tema è l’accessibilità. La pandemia ha incrementato l’utilizzo dell’automobile per gli spostamenti di vacanza, in luogo dei mezzi collettivi come aereo, treno o autobus. Il sistema turistico del Veneto non può più tollerare le code e i disagi lungo il litorale e sulle Dolomiti, che testimoniano l’inadeguatezza di un sistema di accessibilità incapace di gestire il volume di flussi turistici di oggi ed in prospettiva dei prossimi anni. L’appello alla Regione e al Governo è di accelerare gli interventi in corso e previsti per le Olimpiadi di Cortina del 2026, ma al tempo stesso risolvere i colli di bottiglia per l’accesso alle spiagge dell’Alto Adriatico: il litorale da Cavallino a Bibione mette insieme quasi 22 milioni di presenze in soli cinque mesi, un movimento turistico superiore a quello di 16 regioni italiane! Il completamento della terza corsia della A4 da San Donà a Portogruaro non può attendere, ma vanno potenziati anche gli accessi a Cavallino, Jesolo, Caorle e Bibione.

Il terzo tema, infine, è emerso soprattutto durante l’estate 2021. La crisi del turismo legata al covid-19 ha portato con sé una forte emorragia di lavoratori, che alla precarietà ed alla stagionalità dell’occupazione turistica hanno preferito la stabilità e la regolarità di altri settori. Soprattutto nei territori balneari, la sfida è quella di allungare la stagione per poter offrire posizioni lavorative più interessanti e meglio retribuite. Cruciale è poi il ruolo della formazione, sia per orientare i giovani alle professioni turistiche, sia per migliorare la preparazione dei nuovi lavoratori, spesso alla prima occupazione.

L’industria turistica è cruciale per l’economia del Veneto. Per favorire la ripresa del settore sarà fondamentale saper gestire i flussi al fine di garantire la qualità dell’esperienza di visita, ma al tempo stesso valorizzare le professioni turistiche per qualificare ulteriormente il sistema dell’accoglienza. La sfida del 2022 – funzionale all’assunzione stabile del personale ed alla sostenibilità degli investimenti – è quella di far crescere il turismo lungo tutto l’arco dell’anno, sviluppando le connessioni possibili tra i territori meno conosciuti e quelli già dotati di una ricca offerta ricettiva.

Antonio Ferrarelli e Riccardo Dalla Torre, Fondazione Think Tank Nord Est