Una voce dal territorio per affrontare le sfide del presente
Intervista radiofonica a Riccardo Dalla Torre: Fondazione Think Tank Nord Est
Una voce dal territorio per affrontare le sfide del presente
La Fondazione è nata da un’esigenza espressa dal mondo imprenditoriale, quella di dare risposte concrete alle criticità, non limitandosi a protestare. Nel corso di 10 anni, la Fondazione si è trasformata ed è cresciuta, diventando un laboratorio dove si studiano i temi, si elaborano ipotesi e si fanno verifiche, confrontandosi costantemente con il territorio.
Metodo di lavoro e approccio partecipativo
Il metodo di lavoro adottato parte dallo studio, passa attraverso il dialogo con le istituzioni e i vari soggetti del territorio, e arriva alla proposta di intervento rispetto ai vari temi e progetti.
La Fondazione rafforza il confronto tra imprese e cittadini organizzando incontri, convegni e seminari. Durante questi eventi, vengono raccolte le esigenze e i suggerimenti, che poi vengono incanalati in ricerche, studi o incontri per approfondire e dare risposte alle criticità sollevate.
Agenda di lavoro: i temi prioritari
L’agenda di lavoro si basa sui temi di attualità politica ed economica. Attualmente, ci sono tre filoni prioritari che rappresentano la prospettiva per i prossimi mesi:
• Energia
Un tema di portata nazionale. La Fondazione si chiede come le imprese del territorio possano influire sulla composizione del mix energetico e contribuire alle scelte.
Un tema concreto è il potenziamento della rete elettrica, dialogando con Enel.
Ad esempio, dopo la realizzazione di una cabina primaria a Jesolo, se ne necessita una a supporto del litorale più orientale, Bibione e Caorle.
La sinergia con le istituzioni è fondamentale per ottenere risultati.
• Infrastrutture
La “grande incompiuta” è la terza corsia della A4 tra Venezia e Trieste.
Questa arteria è cruciale per i 28 milioni di presenze turistiche tra Veneto e Friuli Venezia Giulia e per i flussi merci dalla pianura padana verso l’Europa centro-nord e centro-est.
Le code quotidiane creano problemi. La Fondazione dialoga con la società autostradale per accelerare i lavori di completamento.
Promuovono anche la realizzazione di uno sbocco aggiuntivo per il litorale, il casello di Bibione, importante anche per lo sviluppo logistico e industriale dell’entroterra.
Anche in questo caso, la sinergia tra tutti gli stakeholder (imprese, associazioni, comuni) è essenziale per risultati ottimali e certi.
• Settore turistico
Riconosciuto come molto importante.
Nuovi filoni di ricerca per il futuro
Guardando al futuro, basandosi sul dialogo con i comuni, sono emersi alcuni filoni di ricerca per i prossimi anni:
• Semplificazione amministrativa
Le imprese chiedono meno burocrazia.
Una soluzione fattibile è la fusione tra piccoli comuni, che faticano a dare risposte efficienti e tendono a spopolarsi.
Mettere insieme le energie potrebbe migliorare l’efficienza e i servizi per imprese e cittadini.
• Lavoro
Molte imprese sperimentano difficoltà nel trovare dipendenti, soprattutto nel settore turistico stagionale.
Un freno è la difficoltà nell’offrire un alloggio ai lavoratori.
È in sviluppo un progetto pilota con la Regione Friuli Venezia Giulia per recuperare immobili sfitti e abbandonati e metterli a disposizione come alloggi per i lavoratori.
Questo progetto ambizioso mira a:
-
riqualificare il patrimonio immobiliare,
-
fornire alloggi (agevolando il reclutamento),
-
potenzialmente contribuire al ripopolamento dei piccoli comuni dell’entroterra.
Trascrizione completa dell’intervista
Amici di Storytime, bentornati! Io sono Martina dagli studi di Padova e oggi sono in compagnia di Riccardo Dalla Torre.
Ciao Riccardo!
«Ciao Martina!»
«Come stai?»
«Bene bene, grazie e tu?»
«Alla grande, ti ringrazio. Grazie per essere con noi oggi.»
Allora oggi parliamo di Fondazione Think Tank Nord Est, giusto?
«Giusto!»
Parlacene un po’, qual è la visione strategica che guida la vostra attività oggi?
«Allora la Fondazione è nata da un’esigenza proprio espressa dal mondo imprenditoriale, dalle imprese. Un’esigenza specifica è quella di riuscire a dare delle risposte concrete in una situazione, diciamo, una decina di anni fa di criticità e di dare queste risposte in maniera concreta, cioè non protestando di fronte, insomma, ai decisori politici, ma dare proprio delle risposte concrete.
E proprio per questo la fondazione nel tempo, in questi dieci anni, si è trasformata, è cresciuta e oggi è diventata un laboratorio. Un laboratorio dove si studia, dove si approfondiscono i temi, dove si elaborano anche ovviamente delle ipotesi, si fanno delle verifiche, a volte si sbaglia e poi a partire da queste analisi che si fanno ci si confronta con il laboratorio.
Quindi nel tempo ci siamo dati proprio questo metodo di lavoro che parte dallo studio, passa attraverso dialogo con le istituzioni, con i vari soggetti del territorio e poi arriva alla proposta, la proposta di intervento rispetto ai vari temi, rispetto ai vari progetti sui quali si opera.»
Fantastico. In che modo la fondazione riesce a rafforzare il confronto fra le imprese e i cittadini del territorio?
«Noi, a seconda delle varie iniziative, dei vari temi che seguiamo, organizziamo anche degli approfondimenti, degli incontri, dei convegni, dei seminari. Per cui ci sono tutta una serie di incontri durante i quali noi ci confrontiamo con le imprese, oltre a un confronto magari anche quotidiano con i principali animatori della fondazione, e in questi incontri raccogliamo un po’ quelle che sono le loro esigenze e cerchiamo, rispetto a queste indicazioni, a questi suggerimenti, di poi incanalare delle ricerche particolari, degli studi particolari o proprio eventualmente degli eventi, degli incontri durante i quali riuscire ad approfondire e dare una risposta a queste criticità che loro sollevano.»
Invece in che modo valorizzate sia l’aspetto culturale ed economico del Nord-Est? Se puoi riassumerci delle iniziative significative alle quali state lavorando.
«La fondazione parte da quelli che sono i temi di attualità della situazione politica ed economica. Quindi è una costruzione anche dell’agenda di lavoro quotidiana perché, di fatto, le questioni cambiano molto velocemente, però potrei dire tre filoni rispetto ai quali negli ultimi anni ci siamo occupati di più e che rappresentano anche un po’ la prospettiva che seguiremo nei prossimi mesi. Sono tre temi ben precisi:
- il tema dell’energia
- le questioni infrastrutturali
- il settore turistico, che sappiamo quanto è importante, in Italia soprattutto»
«Dal punto di vista dell’energia ci siamo accorti dal 2022 a oggi di quanto questo tema sia importante perché l’aumento di prezzi ha scatenato tutta una serie di conseguenze che abbiamo sperimentato tutti quanti, cittadini e imprese.
E oggi ci siamo resi conto di come sia un tema di portata nazionale, abbiamo visto qualche giorno fa l’incontro tra il Presidente Meloni e il Presidente Trump e anche si parlava di energie, o meglio si parlava di politica energetica. Quindi l’energia, da un tema magari concreto più specifico, è diventata una politica nazionale.
Però allora il nostro punto di vista, il nostro proposito della fondazione, è quello di dire: ok, se questo tema è un tema importante di cui si occupano anche i paesi nei loro rapporti bilaterali, ma sul territorio le imprese in che modo possono influire rispetto a quella che è la composizione del mix energetico o in che modo possono contribuire le varie scelte sul territorio?
Un tema di cui ci stiamo occupando da questo punto di vista riguarda il potenziamento della rete, perché facciamo un esempio molto concreto: i consumi di energia elettrica stanno aumentando e aumenteranno perché ci sono sempre più auto elettriche, perché ad esempio vengono sostituite le cucine con le piastre a induzione, perché fa sempre più caldo annualmente; quindi, gli impianti di raffrescamento vengono usati sempre di più.
Di conseguenza la domanda aumenterà, la rete è in grado di accogliere questo aumento di domanda? Allora, rispetto a questo, noi abbiamo iniziato un dialogo con Enel sul territorio per cercare di capire in che modo si può potenziare la rete, ad esempio attraverso una nuova cabina elettrica, una nuova cabina primaria: recentemente è stata realizzata una a Jesolo, che servirebbe anche a supporto del litorale più orientale, quindi di Bibione e Caorle.
È chiaro che più siamo e più riusciamo a ottenere un risultato, per cui oltre alle imprese, oltre alla fondazione, alle istituzioni, riuscire a creare un tavolo sul territorio per far capire a loro le esigenze e quindi di conseguenza in che modo si potrebbe.»
«Passa la sinergia.»
«Esatto, la sinergia è fondamentale. Ed è fondamentale anche in tutte le altre attività che noi seguiamo, perché faccio un esempio che riguarda un po’ la questione infrastrutturale.
Nel Nord-Est, al di là di tutta una serie di tematiche che possono riguardare ad esempio l’alta velocità, però la grande incompiuta oggi è la terza corsia della A4 tra Venezia e Trieste. Probabilmente è stato sottovalutato nel tempo l’importanza di questa arteria autostradale, però oggi ci rendiamo conto che di fatto questo territorio tra Venezia e Trieste è l’unico territorio d’Europa che mette insieme, che somma dei flussi turistici molto importanti e un trasporto merci, flussi merci altrettanto importanti, perché di fatto la piattaforma industriale della pianura padana mette in collegamento con i paesi del centro-nord Europa, centro-est Europa e poi ci sono appunto le spiagge che da Cavallino fino a Grado, quindi mettendo insieme il Veneto e Friuli Venezia Giulia, mettono insieme 28 milioni di presenze turistiche.
E quindi di conseguenza è chiaro che le code sono un’esperienza quotidiana e quindi tutta una serie di problematiche negative che sperimentiamo. Allora è chiaro che da questo punto di vista è importante dialogare con quella che è la società autostradale per riuscire a capire in che modo si possono velocizzare i lavori di completamento di questa infrastruttura e infatti noi con loro abbiamo appunto aperto un tavolo di lavoro per cercare di capire in che modo si può raggiungere questo risultato prima possibile e insieme a questo potenziamento anche riuscire a realizzare uno sbocco in più per il litorale, quindi parliamo del casello di Bibione in questo senso, che sarebbe fondamentale in realtà non solamente per il litorale ma anche per tutto l’entroterra e quindi lo sviluppo logistico e industriale di quella parte di litorale.
Anche in questo caso ci rendiamo conto di come la sinergia sia fondamentale perché se tutti gli stakeholder, quindi dalle imprese, dalle associazioni, le categorie, i comuni, riescono a trovare un punto, una sintesi, un punto di unione che fa capire come questa realizzazione sia importante, allora si può raggiungere il risultato magari in maniera più ottimale, in tempi più celeri.»
Alla luce di tutte queste varie trasformazioni, sia economiche che sociali, come si muoverà la fondazione tra qualche anno? Dove la vedi nel futuro? Se c’è qualche progettualità in corso?
«Progettualità ce ne sono numerose. Diciamo che noi abbiamo dialogato molto anche con i comuni del territorio in questi anni e quindi magari abbiamo già in mente alcuni di quelli che potrebbero essere dei filoni di ricerca nei prossimi anni.
Un tema, ad esempio, riguarda un po’ quelle che sono le esigenze di semplificazione anche amministrativa del territorio. In questo senso le imprese da sempre dicono “meno burocrazia”. Ma cosa vuol dire meno burocrazia sul territorio? Perché ci sono tante cose che si possono fare.
Una, a nostro avviso, fattibile, riguarda la fusione tra i comuni. Ci sono tanti piccoli comuni che di fatto sono sempre più in difficoltà nel dare una risposta ai cittadini e alle imprese. Gli stessi sindaci sono in difficoltà e spesso devono sostituire i propri dipendenti nel fare una serie di funzioni sul territorio. In una situazione in cui, peraltro, i piccoli comuni tendono anche a spopolarsi, è chiaro che riuscire a mettere insieme le energie tra piccole amministrazioni potrebbe dare una risposta migliore in termini di efficienza di servizio e beneficio delle imprese e a beneficio del cittadino. E su questo la Fondazione sicuramente darà una mano.
Un altro tema riguarda anche quello del lavoro. Perché in questi anni abbiamo sperimentato tutte le imprese, hanno sperimentato la difficoltà nel trovare dipendenti, collaboratori. E una delle questioni che frenava questa ricerca dei lavoratori era il poter offrire un alloggio.
Questo riguarda soprattutto il settore turistico perché qui magari i lavori sono più temporanei. E quindi abbiamo iniziato da alcuni mesi un dialogo, in questo caso con la Regione Friuli-Venezia Giulia, per trovare un progetto, sviluppare un progetto pilota che parte dal recupero degli immobili sfitti, oggi abbandonati sul territorio, per metterli a disposizione attraverso ovviamente una parte, un’opera di riqualificazione ai lavoratori, quindi direttamente alle imprese e poi ai loro lavoratori.
E si tratterebbe di un progetto chiaramente ambizioso, però che potrebbe riuscire a raggiungere più obiettivi al tempo stesso. Perché:
- da una parte c’è la riqualificazione del patrimonio immobiliare
- da un’altra parte c’è il poter mettere a disposizione dei lavoratori un alloggio e quindi un benefit rispetto a quell’impiego, agevolando il reclutamento del personale
- infine, proprio in quei piccoli comuni dell’entroterra, dare un’opportunità di ripopolamento di quei territori»
Riccardo, ci hai dato dei bellissimi spunti, io spero veramente che riusciate a realizzare tutto quello di cui mi hai appena parlato. Ma prima di salutarci ti volevo chiedere dove ti possiamo seguire per avere maggiori informazioni o contattarti eventualmente?
«Certamente sul web, la fondazione ha un proprio sito internet, www.fondazionethinktank.it/
Siamo presenti anche su alcuni canali social, Facebook, X, YouTube, per cui troverete su questi canali gli aggiornamenti delle nostre attività e poi in generale, siccome noi realizziamo numerosi studi che spesso vanno sui media locali, anche appunto sfogliando la stampa ogni tanto ci sarà qualche notizia di qualche ricerca che abbiamo realizzato o qualche progetto che stiamo portando avanti. Basta digitare Think Tank Nord Est.»
Perfetto Riccardo, grazie e alla prossima.
«Grazie a te. Un saluto, ciao.»
Questa trascrizione deriva dal testo originale dell’intervista radiofonica.
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