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“Storytime Evoluzione Radio”: intervista ad Antonio Ferrarelli, Presidente del Distretto Turistico Venezia Orientale

“Storytime Evoluzione Radio”: intervista ad Antonio Ferrarelli, Presidente del Distretto Turistico Venezia Orientale

2025

12

MAG

Intervista ad Antonio Ferrarelli: valorizzare la Venezia Orientale, strategie e futuro del turismo.


Una conversazione su strategie e sviluppo sostenibile

Presentiamo qui l’intervista all’avvocato Antonio Ferrarelli, Presidente del Distretto Turistico Venezia Orientale, trasmessa nell’ambito del format “Storytime Evoluzione Radio”.

La conversazione si focalizza sulle strategie e le iniziative che il Distretto sta implementando per promuovere e valorizzare il vasto e diversificato territorio della Venezia Orientale, che si estende da Cavallino fino al Friuli.

Temi principali affrontati durante l’intervista

  • La natura del Distretto Turistico Venezia Orientale come realtà pubblico-privata che unisce 22 comuni e imprenditori locali con l’obiettivo di operare congiuntamente per lo sviluppo del territorio.
  • L’obiettivo strategico di destagionalizzare l’offerta turistica e promuovere attivamente l’entroterra, evidenziando il suo notevole potenziale turistico ancora poco sfruttato rispetto alle rinomate zone costiere.
  • Le motivazioni sottostanti a tale strategia, inclusa la necessità di fornire supporto alle località balneari nell’affrontare sfide come la disponibilità di lavoratori stagionali e la capacità di investimento.
  • Gli ambiti di valorizzazione del territorio: i luoghi di cultura, le piste ciclabili, l’enogastronomia, il paesaggio e la natura, con un esempio specifico legato all’oasi naturalistica della Valgrande a Bibione.
  • I progetti di collaborazione più significativi in corso, quali:
    • l’organizzazione di mostre culturali (anche in sinergia con i Musei Civici Veneziani – MUVE),
    • la realizzazione di campagne di comunicazione e promozione (come l’accordo con RCS),
    • la valorizzazione dell’aspetto archeologico legato alla Via Annia tramite una piattaforma digitale immersiva sviluppata con fondi PNRR.
  • Le priorità strategiche definite per il prossimo biennio:
    • favorire il dialogo e la collaborazione tra i soggetti territoriali,
    • garantire una gestione attenta delle risorse pubbliche e private,
    • investire nella formazione degli addetti del settore,
    • offrire ai turisti esperienze innovative e memorabili.
  • L’importanza cruciale della verifica dei risultati delle azioni intraprese nell’arco di due anni per valutarne l’efficacia e gestire eventuali problematiche, come l’eccessivo affollamento turistico in certi periodi.
  • La motivazione personale dell’avvocato Ferrarelli, che vede il suo impegno nel Distretto come un servizio non retribuito e un contributo personale alla crescita del territorio in cui vive e lavora.

L’intervista offre una panoramica dettagliata delle sfide e delle opportunità del Distretto Turistico Venezia Orientale e delle strategie messe in campo per un futuro sviluppo sostenibile del territorio.

Trascrizione integrale dell’intervista

Ben arrivati amici e amiche, pronti quest’oggi per parlare insieme all’Avvocato Antonio Ferrarelli del Distretto Turistico Venezia Orientale, per capire che tipo di realtà è, che tipo di situazioni e servizi offre, e magari raccogliere informazioni utili che possono tornarci comodo in previsione di una visita in quel bellissimo luogo che è la nostra laguna veneziana.

Prima di cominciare, vi invito come sempre cordialmente a visitare le nostre pagine social.

Buona navigazione a tutti quanti voi.

Per noi invece, Avvocato, ben arrivato qui da noi.

“Grazie, grazie dell’invito.”

Partiamo subito con la prima domanda:

Avvocato Ferrarelli, quali sono le principali strategie che il Distretto sta adottando per valorizzare ulteriormente il territorio della Venezia Orientale, soprattutto in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica e promozione dell’entroterra?

“Beh, allora, il Distretto Turistico è nato proprio con questa finalità: quella di rendere vivo e far conoscere l’entroterra. È un territorio, quello che va da Cavallino, quindi dalla laguna est di Venezia, fino al Friuli, che è prevalentemente occupato da spiagge, e quindi conosciuto per le località turistiche che fanno 24 milioni di presenze in 5 mesi.
Ma c’è tutto un entroterra che nell’anno fa solo un milione di presenze turistiche, pur avendo delle risorse che potrebbero fare molto, molto più turismo di quello che attualmente fa. Bisogna valorizzare questo, perché valorizzare l’entroterra renderlo turisticamente attrattivo significa aiutare anche le località turistiche che sono in difficoltà per quanto riguarda la continuazione della loro attività.
Oggi come oggi si ha difficoltà a trovare lavoratori stagionali, a fare investimenti, perché le banche danno finanziamenti solo per 15 anni e se tu lavori per quattro mesi non hai più i 30 anni per poter ammortizzare, ma un periodo più breve. Quindi sono in difficoltà.”

Per superare tutti questi problemi bisogna allungare la stagione delle spiagge, ma siccome la gente al mare d’inverno non ci va, bisogna inevitabilmente trovare risorse diverse. Risorse che sono: valorizzare i luoghi di cultura, le piste ciclabili, l’enogastronomia e soprattutto il paesaggio, la natura che c’è nel territorio.
Hanno aperto da poco, ad esempio, a Bibione l’Oasi Naturalistica VAL GRANDE, un’oasi naturalistica all’interno della laguna dove si può trascorrere un’intera giornata facendo giri in canoa, vedendo gli animali, facendo lunghe passeggiate in mezzo alla laguna.
Queste sono le attività che principalmente stiamo cercando di far conoscere per rendere attrattivo turisticamente un territorio poco conosciuto da questo punto di vista. Conosciuto per le spiagge, ma poco da questo punto di vista.”

È giusto, anche per delle belle novità, per continuare a meravigliarsi. Passiamo alla seconda domanda:

Considerato il ruolo centrale che il Distretto ricopre nel coordinamento tra enti, imprese e associazioni di categoria, quali sono i progetti di collaborazione attualmente più significativi e quali risultati concreti si auspica possano generare in termini di sviluppo economico e culturale per il territorio?

“Allora, innanzitutto mi sono dimenticato di dire che il Distretto è una realtà fatta da pubblico e privato, cioè ha messo insieme gli enti pubblici, i 22 comuni del territorio, con gli imprenditori, per svolgere qualcosa insieme. Perché ormai bisogna lavorare insieme per uscire ad avere dei risultati, le aziende da sole non possono fare, devono mettersi insieme. E dall’altra parte i comuni sono sempre più in difficoltà per raggiungere degli obiettivi, anche perché hanno pochi finanziamenti.”

“Quello che portiamo avanti principalmente per sviluppare sono ad esempio le mostre di carattere culturale. Abbiamo a disposizione un palazzo dalla diocesi di Pordenone e Concordia, in centro a Portogruaro, dove ogni anno facciamo una mostra. Abbiamo cominciato con quella della collezione privata di Sgarbi, abbiamo continuato con delle mostre sulla fotografia. L’anno scorso abbiamo fatto una mostra in collaborazione con il MUVE, con i Musei Civici di Venezia, sul presupposto che hanno una quantità enorme di opere che possono benissimo portare fuori il territorio. Abbiamo fatto questo accordo con il sindaco di Venezia, con il presidente del Muve e abbiamo portato una mostra importante a Portogruaro. Questo è il filone delle mostre.”

“Poi abbiamo pensato che è necessaria un’opera di comunicazione. Abbiamo fatto negli ultimi tre anni un accordo con RCS, finanziato sia dai comuni che dalle aziende, per far conoscere il territorio. Abbiamo fatto promozione del territorio su tutti i canali di RCS. E poi il territorio è importante perché ci passava la via Annia, quindi c’è un aspetto archeologico. Abbiamo i siti di Altino, i siti di Concordia Sagittaria, poi c’è quello successivo che è già in Friuli. Noi abbiamo creato, grazie a una piattaforma che abbiamo potuto realizzare con i fondi del PNRR, un percorso lungo la via Annia che la passi come se fossi all’epoca ma allo stesso tempo la vedi anche come è ai giorni nostri. È un’esperienza particolare, un’attrattiva particolare per un turista nel territorio. Queste sono le cose che principalmente stiamo cercando di sviluppare.”

Avvocato, abbiamo un’altra bella domanda da proporle:

In vista delle sfide future legate alla competitività e all’innovazione dell’offerta turistica, quali sono le priorità del Distretto per il prossimo biennio, anche in relazione al coinvolgimento delle imprese locali e alla gestione delle risorse pubbliche?

“Ultimamente quello che vogliamo rappresentare è fare in modo che i soggetti del territorio dialoghino e collaborino tra loro, perché è importante che ci sia una gestione attenta delle risorse pubbliche e private finalizzate con qualcosa che vada bene a tutti i soggetti interessati al territorio.”

“Ma soprattutto saranno due cose. Uno, ci vuole la formazione dei soggetti. Bisogna che venga fatta a soggetti preparati, quindi rapporti con gli ITS, rapporti con le varie scuole che ci sono nel territorio e formazione anche all’interno delle aziende stesse per i dipendenti.”

“In secondo luogo, è quello di dare delle cose innovative, al di là di mettere tutto sul digitale e quindi rendere facilmente consultabile da tutti quello che c’è, ma soprattutto dare delle occasioni che creino un’esperienza per il turista. Perché oggi come oggi se uno va a fare un’esperienza, va molto più volentieri in quel territorio, ci ritorna e fa promozione lui stesso di quello che ha riuscito a provare.”

“E poi abbiamo posto come condizione quello di verificare nell’arco di due anni se quello che abbiamo fatto funziona o non funziona.
Questa è una caratteristica che dovrebbe essere fatta ovunque. Ogni società privata lo fa, negli enti pubblici non lo fanno, ma se ogni provvedimento che venisse fatto da pubblica amministrazione venisse verificato se ha funzionato o non ha funzionato e se è da modificare, avremmo una società che funzionerebbe meglio. E questo noi come Distretto lo stiamo cercando di fare per vedere se quello che facciamo ha un risultato. È utile non solo per le aziende ma anche per i privati cittadini, perché vivere un territorio più facilmente, non invaso dai turisti come sta avvenendo per Venezia o per le spiagge stesse quando ci sono periodi di accentramento del turismo – località da 10.000 abitanti residenti si trovano invase da 200.000 persone. C’è un cambiamento, ci sono dei problemi. Questo è da verificare. Noi riteniamo sia un aspetto importante da fare per vedere se quello che stiamo facendo è la cosa giusta.”

Avvocato, vorrei permettermi, fuori dal coro, di fare una domanda diretta:

Cosa rappresenta per lei come avvocato, come persona, come uomo, far parte del Distretto Turistico Venezia Orientale?

“È un impegno che va al di là di qualsiasi remunerazione. Io lo vedo come un passatempo per me. È un impegno per far crescere un territorio che amo, un territorio che mi piace, che mi ha dato delle soddisfazioni anche professionali. Penso sia un servizio che ciascuno di noi deve dare al territorio in cui vive. Lo vivo da questo punto di vista, come un servizio per il territorio dove lavoro, dove vivo.”

Per vedere con i vostri occhi quello che abbiamo appena discusso, visitate
www.visitveneziaorientale.com/it/
oppure la pagina Facebook “Distretto Turistico Venezia Orientale”.

Antonio, Avvocato, grazie di essere stato qui con noi e buon ritorno per le vostre promozioni ed eventi. Ci vediamo magari per una prossima intervista.

“Molto volentieri, grazie.”

Saluto cordialmente il mio caro ospite, l’Avvocato Antonio Ferrarelli, direttamente dal Distretto Turistico Venezia Orientale.

Vi do un grande abbraccio.

Grazie che ci avete seguito, ci vediamo alla prossima.

Questa trascrizione deriva dal testo originale dell’intervista radiofonica.
Ogni riproduzione, anche parziale, è vietata senza autorizzazione scritta.