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Dal 2010 ad oggi con il taglio dei trasferimenti ai Comuni il Veneto Orientale ha perso 31,5 milioni di euro

Dal 2010 ad oggi con il taglio dei trasferimenti ai Comuni il Veneto Orientale ha perso 31,5 milioni di euro

Data Pubblicazione18 Giu 2018

Secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, i 22 comuni del Veneto Orientale in 7 anni hanno perso quasi il 70% dei trasferimenti statali. Rispetto al 2010 i cittadini oggi hanno 133 euro in meno di risorse per i servizi.

L’eliminazione dell’imposta di soggiorno potrebbe mettere pesantemente in difficoltà le casse dei comuni del Veneto Orientale, soprattutto quelli ad alta vocazione turistica, e far pesare ancor di più sulle amministrazioni, e quindi sui cittadini, i pesanti tagli attuati dal 2010 ad oggi dal governo centrale per far quadrare i conti dello Stato. Nel 2017, infatti, i progressivi tagli fatti man mano nei 7 anni precedenti hanno decurtato le risorse girate ai comuni del Veneto Orientale per 31,5 milioni di euro; in pratica dal 2010 al 2017 i 22 comuni hanno avuto una diminuzione continua delle risorse, arrivata percentualmente in 7 anni al 69% dei contributi provenienti dallo Stato rispetto a quelli erogati dal 2010. In parte, per compensare questi tagli, anno per anno è parallelamente aumentata la tassazione locale. A conti fatti, i tagli ai trasferimenti hanno decurtato del 16% la disponibilità delle entrate correnti rispetto a 7 anni fa. A livello pro capite, mediamente, rispetto a quanto ricevevano nel 2010 i cittadini hanno oggi 133 euro in meno di risorse per servizi e quant’altro.

A snocciolare le cifre di queste continue sforbiciate è l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, che per il Veneto Orientale ha calcolato comune per comune il peso di questi tagli decisi da Roma.

Guardando le situazioni più eclatanti rispetto alla media pro capite, ad aver pagato il prezzo più alto in termini di tagli sono stati soprattutto i comuni balneari. A San Michele al Tagliamento-Bibione e Caorle nel 2017 ci sono stati tagli rispetto a quanto incassato nel 2010 di oltre 3 milioni di euro, pari rispettivamente a 260 e 258 euro in meno a cittadino. A Jesolo spetta la più elevata riduzione in valore assoluto, con oltre 5 milioni di euro in meno tra il 2010 e 2017 ed un taglio pro capite di -191 euro, mentre pesante è stato anche il taglio delle risorse messe a disposizione per Cavallino-Treporti, con 2,2 milioni di euro in meno, ovvero -162 euro per cittadino. A Portogruaro e San Donà di Piave – i due capoluoghi dei rispettivi mandamenti – i tagli sono stati altrettanto pesanti ma non così drastici; Portogruaro ha perso trasferimenti per 3,3 milioni di euro rispetto al 2010, oggi pari a 131 euro per abitante; San Donà registra -4,4 milioni di euro in tagli, che equivalgono a 105 euro in meno per cittadino.

“Tutti i Comuni sono stati fortemente penalizzati dal taglio crescente dei trasferimenti statali degli ultimi anni – commenta Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e considerando la possibile eliminazione dell’imposta di soggiorno, l’effetto di questi tagli comporterà sicuramente un’ulteriore stretta ai servizi alla cittadinanza e una forte riduzione degli investimenti”. Un rischio pesante, che però può essere affrontato e ribaltato ragionando sugli strumenti che ci sono a disposizione delle pubbliche amministrazioni. “Su tutti quello delle fusioni tra comuni. – prosegue Ferrarelli – Se non vogliamo un crollo dei servizi, ma auspicabilmente una maggiore qualità, la strada da intraprendere è questa. Per i Comuni che decidono di aggregarsi, infatti, il legislatore ha previsto ingenti contributi statali, che potrebbero essere destinati appunto al mantenimento se non al miglioramento dei servizi per cittadini e imprese, ma anche alla riduzione della tassazione locale che altrimenti è destinata a salire ulteriormente. Le fusioni potrebbero essere quindi la risposta necessaria ai continui tagli, ma si tratta di un tema alquanto delicato. Per questi motivi – conclude Ferrarelli – la Fondazione che crede fermamente nello strumento delle fusioni anche come sistema di abbattimento e miglioramento della burocrazia, organizzerà per inizio ottobre a Portogruaro un incontro pubblico aperto a tutti, durante il quale si affronterà il tema delle potenziali fusioni possibili sul nostro territorio.”