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Competitività: il Veneto Orientale non aggancia la ripresa

Competitività: il Veneto Orientale non aggancia la ripresa

Data Pubblicazione08 Apr 2017

Nella mappatura della competitività elaborata dalla Fondazione Think Tank Nord Est le aree di San Donà di Piave, Jesolo e Portogruaro continuano a perdere posizioni e sono tra le più in difficoltà di tutto il Nordest.

 

La ripresa economica non passa per il Veneto Orientale: anno dopo anno quest’area continua ad arrancare e fatica ad uscire dalla crisi. A dirlo è l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, che ha suddiviso Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige in 80 aree omogenee e le ha confrontate sulla base di circa 30 indicatori economici e sociali.

L’analisi ha rilevato un ulteriore calo di competitività delle aree di San Donà di Piave, Jesolo e Portogruaro rispetto all’anno scorso. Infatti, nella graduatoria complessiva, il Sandonatese è sceso dal 36° posto del 2015 al 45° del 2016, mentre il Portogruarese è passato dal 60° al 63° posto. Solo l’area di Jesolo guadagna qualche posizione, grazie al ruolo fondamentale delle attività turistiche, salendo dal 62° al 59° posto. L’arretramento è nel complesso determinato da più cause: la chiusura delle aziende e la perdita di posti di lavoro, ma anche l’invecchiamento della popolazione ed il basso tasso d’istruzione. Inoltre, il confronto con altre aree del Nordest, che invece stanno mostrando dei segnali di ripresa, fa perdere ulteriore terreno al Veneto Orientale.

Analizzando i dati più nel dettaglio, lo studio ha raggruppato gli indicatori in 5 temi quali Economia, Lavoro, Infrastrutture, Società e Istruzione.

La voce Economia (numero imprese, reddito medio, export e produttività dagli ultimi dati Istat) vede scendere il Sandonatese, a livello di Nordest, dal 42° posto del 2015 al 70° del 2016. Secondo l’indicatore Lavoro (occupati e disoccupati, giovani che non studiano e non lavorano, variazione degli addetti alle imprese) si passa al 46° al 53°. Balzo in avanti per le Infrastrutture, dal 10° al 6° posto, grazie alla presenza nelle vicinanze di importanti porti ed aeroporti, nonché all’attraversamento del territorio da parte della A4. L’indice Società (variazione della popolazione, quota degli stranieri, rapporto tra giovani e anziani) passa invece dal 17° al 33° posto e quello Istruzione (numero di laureati e diplomati, tasso di abbandono scolastico) dal 49° al 56° posto. Una tendenza generale che alla fine comporta per San Donà un indietreggiamento nella classifica della competitività di 9 posti in un anno, dal 36° al 45°.

Per quanto riguarda l’area di Jesolo, nell’indicatore Economia scende dal 40° posto al 56°, nel Lavoro dal 65° al 71°, nelle Infrastrutture sale dal 26° al 13°, nella voce Società passa dal 48° al 47° e nell’Istruzione dal 79° al 78°, con un piccolo miglioramento complessivo tra il 2015 e il 2016 che vede Jesolo salire dalla 62° posizione alla 59°.

Il Portogruarese è infine messo ancora peggio, con l’indicatore Economia che scende dal 68° al 73° posto, quello del Lavoro dal 60° al 72°, le Infrastrutture in crescita dal 22° all’11°, la voce Società in flessione dal 52° al 58° e l’Istruzione dal 68° al 62°, con l’arretramento nella classifica della competitività dal 60° posto del 2015 al 63° del 2016.

“Si tratta di dati – commenta Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – che testimoniano come il Veneto Orientale abbia la necessità di ripensare al proprio modello di sviluppo. Oggi la principale fonte di ricchezza è rappresentata dal settore turistico balneare, ma in prospettiva si devono sviluppare le tipologie di turismo in grado di allungare la stagione e coinvolgere anche l’entroterra. Il Veneto Orientale deve però puntare anche su altri settori, dall’agroalimentare alla logistica, dall’artigianato alla manifattura, mettendo a valore le proprie eccellenze per rilanciare tutta l’area.”